Teatro Puccini
30 settembre – 1, 2, 3 ottobre ore 21
4 ottobre ore 16.45

produzione Ass. Cult. Teatro della Limonaia
in collaborazione con la Delegazione del Québec a Roma
e il Teatro Puccini di Firenze Teatro Stabile della Satira e delle contaminazioni dei generi
LE COGNATE
di Michel Tremblay
regia di Barbara Nativi
(ripresa da Dimitri Milopulos)
musiche originali Marco Baraldi
scene, costumi e grafica Dimitri Milopulos
progetto luci Valerio Pazzi
assistente alla regia Lorenzo Latini
direttore di scena Amedeo Borelli
con (in ordine di entrata):
Stefania Stefanin, Ludovica Fazio, Vania Rotondi, Luisa Cattaneo, Silvia Frasson, Diletta Oculisti, Silvia Guidi, Monica Bauco, Annamaria Guerrini, Marcella Ermini, Caterina Tiossi, Teresa Fallai, Rossella Chirulli, Giada Secchi, Greta Milopulos e Gabriele Ughi nel ruolo di Johnny


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È un onore, un piacere e un dovere della struttura dedicare a Barbara Nativi, sua creatrice, il cuore di questa 28° edizione di Intercity attraverso la ripresa di uno dei suoi più grandi successi teatrali, perché i più giovani possano conoscerlo e i più vecchi possano riviverlo: Le cognate (Les Belles-Soeurs) Quindici donne in una cucina. Québec, Canada, metà degli anni '60: grazie a un concorso Germaine Lauzon entra virtualmente in possesso di una quantità smisurata di premi, gratis. Un milione di punti e quattordici vicine, sorelle e mezze parenti chiamate ad attaccarli e a fare da testimoni oculari di un avvenimento eccezionale: il trionfo di Germaine/Cenerentola e la fuga dal grigiore della sua cucina verso il sogno americano imbevuto nel kitsch; è normale attendersi invidie e cattiverie, ma Le cognate superano di gran lunga ogni previsione.
Uno spettacolo veramente comico racconta sempre una grande tragedia umana, e Le cognate fa molto ridere perché mette in scena un vero e proprio museo degli orrori. L'aspetto esterno di questo coro al femminile racconta di abissi interiori senza fondo. Donne tenute su con chili di lacca, sempre in corsa dietro maschi traditori e puttanieri; sfatte e maritate col terrore di un dovere coniugale notturno che porta meno piacere di una rigovernatura; zitelle velenose e asessuate.
La scrittura di Tremblay mescola dialoghi di stampo popolare ed impianto naturalista con monologhi/confessioni e cori surreali che scartano verso una comicità quasi epica. Tremblay, giovanissimo, sostituiva le frustrazioni più casalinghe ai grandi temi della tragedia greca, per scandire a piena voce ed in modo esilarante la sottocultura più nera. La drammaturgia quebecchese contemporanea nasce dalla brillante incoscienza di un Tremblay poco più che ventenne e dalla polemica rovente che questo suo testo provocò. Non solo per i contenuti - una descrizione inedita e impietosa della società quebecchese - ma in particolare perché per la prima volta in teatro si usava il joual, cioè il francese parlato in Canada.

Barbara Nativi, attrice, autrice, traduttrice e regista, fonda e dirige il Teatro della Limonaia e il Festival Intercity. Alterna lavori di creazione ad un forte interesse verso la drammaturgia contemporanea. Dirige, in prima nazionale o assoluta, opere di drammaturgia italiana (oltre ai suoi testi: Massimo Bavastro, Silvia Calamai, Mario Luzi, Dacia Maraini, Fausto Paravidino) e internazionale (Martin Crimp, Sarah Kane, Terry Johnson, Mark Ravenhill, Philip Ridley, Sergi Belbel, Bernard-Marie Koltès, Jean-Luc Lagarce, Michel Marc Bouchard, Normand Chaurette, Michel Tremblay, Jon Fosse, Dimitris Dimitriadis).

Michel Tremblay è l'autore canadese più conosciuto e più importante in patria ed all'estero. Ha scritto moltissimo per il teatro, ma ancor di più è autore di novelle e di romanzi tradotti in tutto il mondo, in più di venticinque lingue. Le sue opere teatrali sono state tradotte e lette pubblicamente per la prima volta in Italia dal Teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino nelle due edizioni del Festival Intercity/Montréal. All'interno di questa 28° edizione di Intercity verrà presentato anche il suo Frammenti di inutili bugie in forma di mise en espace il 26 ottobre alle ore 21.