Teatro Studio di Scandicci
16,17 ottobre ore 21
Vegard Vinge / Ida Müller
con il contributo del Fond for lyd og bilde e del Norsk Kulturråd
ET DUKKEHJEM
(CASA DI BAMBOLA)
di Henrik Ibsen
regia Vegard Vinge
scene e costumi Ida Müller
sound design Martin Aaserud
progetto luci Sverre Randin
assistente scenografo Christina Peios
con Petter Width-Kristiansen, Harald Kolaas, Christina Peios, Ida Müller, Vegard Vinge
prima nazionale in norvegese con sottotitoli in Italiano

A volte l’arte può incuriosirci e soffiare via la nostra mente. L’arte sacra può essere sia minimalista che massimalista, una poesia per bambini o un genere letterario dirompente “Gesamtkunstwerk”, un semplice dipinto su di una parete bianca o una casa buttata giù a mani nude.

Ciò che mi manca in Norvegia sono persone che assumano chiare posizioni estetiche e politiche. Non ci sono impronte digitali chiare.
Vegard Vinge, intervista per il Norwegian Shakespeare and Theatremagazine del 3 aprile 2006

Lo spettacolo guarda alle conseguenze della spinta umana verso la propria emancipazione. Solitudine, aggressività, alienazione, all’interno dei sistemi neoliberali.
Ida Muller, Vegard Vinge

Tutta la prima parte dello spettacolo si svolge all’interno di una bellissima casa di bambole stilizzata, dove gli attori sono marionette. Grazie a un approccio semplice e a una precisa coordinazione del suono e delle immagini, realizzate con grande umorismo, questa parte offre un grande piacere estetico.
L’atmosfera contenuta in questa versione di Casa di bambole arriva a capovolgere la morale di Ibsen, con una intransigente critica al femminismo e alla struttura patriarcale della società e della famiglia. E’ una versione esplosa di casa di bambole. Lo spettacolo guarda alle conseguenze della spinta umana verso la propria emancipazione. Solitudine, aggressività, alienazione sono indicati come il prezzo da pagare per la propria realizzazione all’interno dei sistemi neoliberali della Norvegia di oggi. Infatti, nella seconda parte dello spettacolo, il bambino - alto quasi due metri - si scatena con la scenografia, distruggendola pezzetto per pezzetto nel modo più selvaggio. Lo spettacolo è come un sacrificio artistico, sia nell’idea che nella esecuzione che solo i più coraggiosi artisti possono osare realizzare.

Il regista Vegard Vinge è nato a Oslo e ha iniziato la sua carriera artistica studiando letteratura e storia del teatro e della musica. La scenografa e costumista Ida Muller è nata ad Amburgo e ha studiato scenografia presso l’Università Kunste di Berlino. Nonostante la grande distanza tra i loro paesi, le loro arti si sono incontrate dando vita a una preziosa collaborazione che va avanti dal 2004 con diversi progetti che spaziano dall’opera, al teatro e alla video art, tutti prodotti dalla loro compagnia teatrale indipendente. Dalla loro cooperazione, nel 2006, è nato lo “sfacciato” allestimento di Casa di bambole di Henrik Ibsen, che ha fatto parte dell’Ibsenfestival di Oslo. Il successo di questo primo spettacolo li ha spinti davvero oltre, nello studio e nella realizzazione di spettacoli dedicati al grande drammaturgo norvegese, dando vita alla loro “saga sui testi di Ibsen”, con gli spettacoli Ghosts, nel 2007, al Blackbox Theatre di Oslo, vincitore del premio della critica norvegese, e The Wildduck , presentato al festival internazionale di Bergen nel 2009.