2, 3, 4, 5 giugno ore 21,30
Teatro della Limonaia

Intercity in collaborazione con Traverse Theatre Edinburgh
e 2-28 agosto con un cast di attori scozzesi all’Edinburgh International Festival

Un Uomo Trovato
prima mondiale in italiano
(THE FOUND MAN)
di Riccardo Galgani

regia di Philip Wilson
scene e costumi di Dimitri Milopulos
light designer Paolo Magni
traduzione di Pietro Bontempo
con (in ordine di entrata)
Alessandro Baldinotti (James Moffat)
Virgilio Zernitz (Charles Rafter)
Daniela D’Argenio (Mary Gear)
Roberto Gioffrè (John Gear)
Caterina Viti (Agnes Leslie Moffat)
e Alessio Nieddu (The Found Man)
aiuto regia Daniel Dwerryhouse
assistente alla regia Gloria Amaranti
scenografo costruttore Amedeo Borelli
assistente scenografo Lucas Berisso e Eva Sgrò

Un uomo trovato ha cominciato a prendere forma dentro di me alcuni anni fa, quando ho visto un uomo sdraiato per terra a Londra, a due passi da Oxford Street.. Intorno a lui c’era delle gente che lo guardava e ogni tanto parlava tra sé. Non sono riuscito a sentire cosa dicevano né ho saputo chi era quell’uomo. Ma era sicuro che era privo di conoscenza e che quelle persone l’avevano incrociato per caso.. Poco dopo leggevo delle lettere di Van Gogh sulla vita dei contadini in cui c’erano continui riferimenti a Millet, pittore che avevo sempre amato e di cui mi procurai un dipinto in particolare, Angelus, che guardavo spesso mentre scrivevo The found man, chiedendomi per cosa pregavano quei due contadini in piedi nel campo.
Riccardo Galgani

Un uomo trovato è un progetto Intercity Traverse Theatre che permetterà agli spettatori fiorentini di vedere in prima mondiale uno spettacolo che ai primi di agosto andrà poi in scena, con un cast di attori scozzesi, al Festival di Edimburgo 2005. Si tratta della terza commissione di scrittura del grande teatro scozzese a questo autore, portato al successo da Roxana Silbert, una regista che fu nostra ospite ad Intercity London 2 per la messa in scena de Il Trattamento di Martin Crimp, nella seconda memorabile edizione dedicata alla drammaturgia inglese degli anni ’90. Questa volta il viaggio nell’opera di Galgani è stato affidato dal Traverse ad un giovane e talentuoso regista inglese, Philip Wilson, che si è innamorato degli anfratti del testo, di questo suo essere “come un iceberg”, che necessitava di attori capaci di scavarvi dentro, in grado di compiere un viaggio lungo e approfondito nell’opera. Abbiamo lavorato molto per offrirgli un cast adeguato.
Così Wilson dichiara esplicitamente nelle sue note di regia il privilegio di aver potuto lavorare con loro, prima di tornare in Scozia per la nuova messa in scena in lingua originale; ci testimonia come la scelta della scena, portata avanti con Dimitri Milopulos, sia stata più complessa, più aspra, una lunga scoperta, per riuscire a definire un luogo che fosse isolato, in cui la comunità creata da Galgani fosse esposta, nuda di fronte alla potenza della natura. Definisce la scena prodotta per la Limonaia il punto di incontro di due culture, quella italiana e quella di cui è portatore. Ciò che ci sembra interessante è che chi avrà voglia di rivedere il lavoro ad Edimburgo avrà modo di scoprire The found man in una dimensione diversa, quella ovviamente della lingua in cui è stato scritto, ma anche quella dell’empty space, quello spazio vuoto che nella tradizione britannica non è “assenza di scena” ma ulteriore omaggio a quella preminenza della figura dell’autore che da sempre caratterizza la loro cultura teatrale.

Riccardo Galgani è nato a Glasgow, da padre italiano.
The found man è il suo terzo testo con il Traverse Theatre di Edimburgo. I suoi due precedenti Acts (1999) e Green Field (2002) hanno ricevuto entrambi il World premiere e sono entrambi pubblicati da Nick Hern Books. Nel 2003 è stato premiato con il Pearson Bursary come autore teatrale residente.